Sorprese Kinder da collezione: quali sono quelle più rare
In alcuni casi, infatti, questi piccoli gingilli possono valere fino a centinaia di euro. Chi è proprietario di uno di questi oggetti o di un set, dunque, potrebbe davvero essere in possesso di una piccola fortuna.
Ma come hanno fatto dei comuni ninnoli a finire in cima alla lista dei desideri dei collezionisti? Questo fenomeno è dovuto alla combinazione di fattori come la nostalgia, l’interesse per gli oggetti d’infanzia e la rarità di alcune sorprese, specialmente quelle risalenti agli anni Ottanta e Novanta.
Breve storia delle sorprese Kinder
L’invenzione delle sorprese Kinder è da ricondurre agli anni Settanta, in seguito alla nascita dell’iconico Kinder Sorpresa, lanciato nel 1974 da Ferrero. L’idea alla base era quella di accostare il piacere del cioccolato all’esperienza di un piccolo gadget al suo interno. Un po’ una riproposizione, dunque, della tradizione pasquale dell’uovo di cioccolato con la sorpresa.
Sin dai primi anni, queste sorprese Kinder si sono rivelate un successo: il potere magnetico della grande varietà dei giochi negli ovetti superava quasi il fascino del cioccolato. Negli anni, gli oggetti all’interno delle uova hanno preso a diversificarsi, con temi e personaggi sempre nuovi. Ultimamente hanno fatto il loro debutto giochi sempre più tecnologici, con i bambini in grado di interagire con le sorprese in modalità sempre nuove. Ciononostante, a quasi cinquant’anni dal debutto, la filosofia delle sorprese rimane chiara: unire il piacere dei dolciumi alla magia della scoperta e del gioco.
Perché le sorprese Kinder sono diventate oggetti da collezione?
Negli anni, nostalgia e valore emotivo hanno acquisito un ruolo chiave nel prestigio delle sorprese Kinder. Molti adulti di oggi sono cresciuti con questi ninnoli: riaverli con sé significa recuperare un legame con la propria infanzia, e questo è un primo motivo valido per collezionarli.
Alcune sorprese, inoltre, sono state prodotte in tirature limitate o distribuite soltanto in determinati Paesi. Per esempio, Ferrero ha prodotto serie speciali in occasioni di eventi o festività particolari, come Natale e Pasqua, o per celebrazioni di personaggi famosi. Questo aspetto le rende in certi casi particolarmente difficili da trovare, specialmente quelle conservate nella confezione originale. Senza contare poi che il collezionismo di memorabilia e oggetti vintage è un settore in crescita e le sorprese Kinder, con il loro design unico e variegato, non sono certo esenti dall’appetibilità di questo mercato.
Le sorprese Kinder più rare e preziose
Nel novero delle sorprese Kinder considerate tra le più rare e ricercate dai collezionisti meritano una menzione particolare i Puffi Olimpionici, circolati nel lontano 1983. Il loro set al gran completo, composto da otto pupazzetti, può valere più di 2.000 euro. Anche i singoli personaggi, però, non scherzano: il valore di Puffetta che salta la corsa è di circa 400 euro, mentre quello del puffo con i trampoli supera addirittura i 1.000 euro.
I mitici Happypotami del 1991 sono senz’altro da annoverare tra le serie più note e richieste: dieci pezzi più la cartina illustrativa, per un valore di circa 300 euro. Tra gli altri set più richiesti troviamo gli Gnomi, la cui prima edizione è datata 1992. Per la batteria completa, sedici pezzi più cartina illustrativa, il valore si attesta anche in questo caso intorno ai 300 euro. Il set dell’annata 1998, invece, vale circa 200 euro. La serie delle Ranoplà del 1993 è formata da dodici pezzi e ha un valore di circa 250 euro. Le Tartallegre, anno di produzione 1992 con dieci esemplari di minuscole tartarughe, valgono poco più di 200 euro.
Un po’ meno onerosi, ma comunque equivalenti ad un cimelio, sono gli Squalibaba e i Luna Park del 1995. Due collezioni che, nello specifico, sono dotate di una decina di pezzi il cui importo ammonta a circa 150 euro. Proseguiamo con la serie Coccodrilli del 1992, composta anch’essa da una decina di articoli: tra i più famosi c’erano Lina Tabellina, Lallo Intervallo e Pinco Pagella. Ogni personaggio dovrebbe valere all’incirca 5 euro, e l’intero set intorno ai 30 euro totali.