Gadget per aziende: come creare prodotti che funzionano
Gadget aziendali, come si posizionano nella strategia di marketing
Indipendentemente dal pubblico a cui sono rivolti, i gadget aziendali costituiscono uno strumento di marketing imprescindibile oggigiorno nella strategia di branding. Il motivo di un simile impatto positivo si deve alla capillarità dei principi del marketing che vengono coinvolti, tutti orientati a generare ricavi ed effetti benefici sul marchio stesso. Vediamo quali:
- Experience: i gadget aziendali rappresentano un tipo di relazione tra un’azienda e i suoi target di riferimento (dipendenti, altre aziende o consumatori). Dalla prospettiva di chi riceve, si ha la sensazione di essere coccolati, generando così l’attivazione di un meccanismo emozionale che lascerà al destinatario un’immagine positiva;
- Fidelizzazione: strettamente interconnesso al concetto di esperienza, il processo di fidelizzazione costituisce il risultato più tangibile della strategia di marketing. La distribuzione di un gadget aziendale significa infatti volontà di creare un legame duraturo nel tempo tra brand e destinatario;
- Promozione: qui arriviamo al punto focale dell’intero discorso. Riprendendo il concetto del “marketing mix” (ossia delle 4P che si trovano sui manuali universitari - Prodotto, Prezzo, Luogo e, appunto, Promozione) il gadget aziendale diviene espressione fisica al pubblico della strategia di marketing di un marchio;
- Unicità: dal momento che il gadget aziendale rappresenta l’estensione materiale di un brand, esso costituisce il vero asset di differenziazione in un mercato con molta concorrenza ed eccessivamente saturo
Sintetizzando i concetti sopra citati si può parlare di aumento della brand awareness nella strategia generale di branding. Ancora, un altro punto positivo per ricorrere alla distribuzione di gadget aziendali è dato dall’attitudine umana positiva di ricevere qualcosa, specialmente quando non si deve corrispondere nulla in cambio. Anche i sondaggi confermano questa tendenza, con percentuali di gradimento che spaziano tra l’80% e il 95%: insomma, un plebiscito unanime.
Come creare un gadget aziendale che funziona: alcuni consigli
A volte però la semplicità può essere apparente. Ecco dunque che scegliere il tipo di gadget aziendale da proporre non è una scelta così immediata, e prevede un dietro le quinte alquanto complesso frutto di analisi e ricerche dettagliate. In breve, il gadget aziendale è uno strumento di contatto così potente tra brand e cliente che il suo potenziale contraccolpo negativo rischia di essere un boomerang letale.
L’errore più grande che una compagnia può commettere nell’approccio alla creazione di un gadget aziendale è quello di far prevalere il principio dell’economicità. Sia chiaro, ciò non significa che un gadget aziendale non sia un incredibile volano nel rapporto costi/benefici (sia economici che astratti), tuttavia c’è un aspetto che emerge da alcune ricerche promosse sul tema: quello della qualità.
Il ragionamento è piuttosto semplice da descrivere: pensiamo a quando abbiamo ricevuto dei regali sgraditi a Natale, di cattivo gusto oppure di fattura estremamente economica che hanno avuto vita breve. Il paragone con i gadget aziendali è il medesimo: un oggetto di qualità (spesso associata all’estetica) è di norma destinato a durare nel tempo, estendendo dunque a livello temporale tutti quegli output positivi che abbiamo descritto nel paragrafo precedente.
In generale, l’individuazione del gadget aziendale più adatto rimane qualcosa di soggettivo. Solo in alcuni casi, infatti, la scelta più coerente è di facile identificazione (facendo un esempio, le mascherine in epoca covid-19 erano un gadget che rispondeva perfettamente ai criteri di base del gadget aziendale, ossia qualità e funzionalità).
Gadget aziendali, quali sono i più richiesti
Abbiamo dunque capito che non esiste il gadget aziendale perfetto, eppure analizzando la richiesta del mercato negli ultimi anni si può capire come l’unione di funzionalità ed estetica sia alla base di una ricetta di successo.
Oltre al lato pratico esiste poi un tratto sempre più presente nelle logiche di branding aziendali: la sostenibilità. Possiamo iscrivere in questa categoria due prodotti particolarmente gettonati: la borraccia e le borse (shopper). Due scelte che permettono alle aziende di “cadere in piedi” sotto qualunque punto di vista: sono oggetti apprezzati dal pubblico e consentono al brand di veicolare un’immagine estremamente positiva.
Ampio spazio merita la categoria degli “evergreen”, che non ha però bisogno di presentazioni: abbigliamento (magliette e cappelli in primis), tazze, portachiavi, penne, quaderni, agende, calendari. Sono senza dubbio gli omaggi più graditi, quelli che esaltano il concetto di “pensiero” oltre al valore economico in sé del prodotto. Insostituibili e sempre utili per le nostre attività quotidiane.
Chiudiamo questa breve rassegna con i gadget legati alla sfera tecnologica. A livello di percezione risultano quelli in grado di creare una forte emozione nel destinatario, poiché il loro costo di acquisto è talvolta considerevole. Più adatti a una clientela business (ma al giorno d’oggi è impossibile per qualsiasi pubblico staccare la spina da smartphone e pc), gli articoli tech hanno vissuto un vero e proprio boom durante la pandemia, con il ricorso obbligatorio delle aziende allo smart working. Chiavette Usb, tappetini per i mouse, power bank per ricaricare le batterie guidano questa speciale classifica.
Gadget aziendali, qual è l'approccio di Pea sul sistema
Nella quasi totalità degli esempi sopra elencati, un ruolo di primo piano è ricoperto dalla personalizzazione del gadget stesso. Sin dagli esordi, l’attività di Pea nel processo di Promotion non si limita alla classica fornitura di gadget con un semplice logo posizionato sullo stesso. L’obiettivo è di creare delle vere e proprie campagne promozionali proponendo ai suoi clienti prodotti pensati ad hoc per il brand di riferimento, con l'obiettivo di soddisfare le esigenze del brief e del brand stesso attraverso la creazione di prodotti unici.