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Il second-hand nel mondo dei giocattoli: cosa è e come funziona
A trainare questo fenomeno sono diversi fattori, tra cui la passione per il collezionismo, la convenienza economica e, appunto, la sostenibilità ambientale.
Quando si parla di “second-hand” ci si riferisce nel concreto a quegli oggetti che sono già stati utilizzati e, invece di essere buttati via, vengono rivenduti, scambiati o donati. Il business dei giocattoli di seconda mano si sta dimostrando una soluzione intelligente e vantaggiosa per tutti: consente agli acquirenti di spendere meno, appagando al tempo stesso il desiderio di collezionismo e tutelando l’ambiente, in un’alternativa più etica al consumo sfrenato.
Come funziona il mercato del second-hand nei giocattoli
Esistono diverse modalità per acquistare o scambiare giocattoli usati. C’è chi opta per i mercatini e chi preferisce affidarsi ai negozi specializzati, dove gli oggetti sono più controllati prima della messa in vendita. La maggioranza sceglie le piattaforme online come eBay, Vinted o il marketplace di Facebook, che offrono ampia scelta e la possibilità di trovare opportunità interessanti. Per gli amanti delle chicche, da non sottovalutare sono gli eventi e le fiere di collezionismo: in queste occasioni i pezzi più rari e ricercati possono raggiungere quotazioni molto elevate.
Ma come si determinano il prezzo e il valore dei giocattoli second-hand? Tali parametri dipendono soprattutto dalla rarità e dalle condizioni dell’oggetto in questione. Se si tratta di un prodotto ordinario, chiaramente, il prezzo sarà decisamente inferiore rispetto al nuovo. Se parliamo di pezzi vintage o da collezione, tuttavia, il quadro cambia notevolmente: in presenza della confezione originale, ad esempio, le cifre possono lievitare anche di parecchio.
Il second-hand nel mondo dei giocattoli: perché va di moda?
Ma per quali ragioni sempre più persone si rivolgono a questo segmento del mercato? In primis si spende molto meno rispetto al nuovo, il che è un grande vantaggio soprattutto se si considera quanto velocemente i bambini crescano o cambino gusti. Il second-hand permette di accedere a giochi di buona qualità ad un prezzo più contenuto: un prodotto di marca, usato ma ancora in ottime condizioni, può ancora essere superiore ad un articolo nuovo ma economico.
C’è anche chi è spinto da semplice passione verso il collezionismo e cerca di arricchire le proprie raccolte con pezzi introvabili. Del resto, gli articoli vintage o fuori produzione possono diventare veri e propri cimeli: sono in molti a cercare i giocattoli della propria infanzia, per rievocare vecchi ricordi o tramandare ai propri figli i giochi con cui si è cresciuti. Action figure, set LEGO rari, bambole d’epoca e videogiochi retrò sono solo alcuni esempi di oggetti che uniscono il valore affettivo a quello economico.
La sostenibilità del mercato dell’usato
Abbiamo visto come il commercio degli articoli di seconda mano sia in crescita per diversi motivi, che vanno oltre il mero risparmio: la sostenibilità ambientale, in particolare, garantisce al second-hand una spinta importante e nobile. Dare nuova vita ai giochi anziché gettarli aiuta a ridurre l’inquinamento legato alla produzione di nuovi oggetti. La plastica, del resto, è ancora oggi uno dei rifiuti più difficili da smaltire: i giocattoli possono impiegare decenni a degradarsi. Acquistare merce usata significa contribuire ad un consumo più responsabile, limitando gli sprechi.
Non va dimenticato, infine, il valore sociale e solidale di questo mercato: donare o vendere prodotti usati a prezzi ragionevoli consente a molte famiglie di far giocare i propri bambini anche con budget ridotti. Sono molte le associazioni a scopo benefico che raccolgono giocattoli di seconda mano per distribuirli ai ragazzi in difficoltà, trasformando un semplice gesto in un’opportunità di aiuto concreto.