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Il valore dei giocattoli vintage: guida pratica per riconoscere i veri tesori da collezione
Questi oggetti, spesso risalenti all’infanzia, possono trasformarsi quasi a sorpresa in veri e propri tesori. Chiunque si accinga a collezionare tali rarità, dunque, dovrebbe saper riconoscere quelle che potrebbero rivelarsi degli inestimabili oggetti di culto. E allora andiamo a stilare una guida pratica per non farsi cogliere impreparati, scoprendo come si determina il valore dei giocattoli vintage per capire se si ha tra le mani un pezzo di storia.
Conoscere i giocattoli vintage: guida pratica alla valutazione
In primo luogo, vi sono dei marchi divenuti nel tempo veri e propri simboli del collezionismo: Mattel (con Barbie e Hot Wheels), Hasbro (G.I. Joe, Transformers), LEGO, Bandai (con i robot giapponesi) e Fisher-Price sono solo alcuni esempi di aziende che hanno legato il loro nome a modelli iconici. Se si ha tra le mani un articolo datato di uno di questi brand, vale sicuramente la pena fare una ricerca in rete per vedere se ha un certo credito online. Errori di fabbricazione e versioni limitate, poi, possono valere una fortuna: è il caso di alcune action figure – come quelle di Star Wars degli anni Settanta – con variazioni di colore o dettagli imprecisi.
A determinare il pregio di un giocattolo, ad ogni modo, è anche la domanda di mercato. Prodotti legati a franchise famosi come Guerre Stellari, Pokémon, Tartarughe Ninja o Transformers tendono a mantenere un alto valore nel tempo. I personaggi protagonisti scavalcano quelli secondari: una classica Barbie varrà inevitabilmente di più di una bambola meno conosciuta della stessa epoca. I materiali usati per realizzare un oggetto influiscono sul suo appeal: prima della diffusione di massa della plastica, gli antichi giochi in latta o in legno sono diventati molto ambiti. Anche le stesse prime edizioni di giocattoli in plastica possono rivelarsi più rare rispetto alle più recenti e moderne ristampe.
L’importanza dello stato di conservazione
In base a quanto osservato finora possiamo affermare che, tendenzialmente, più un gioco è vecchio più è probabile che sia raro e prezioso. I giocattoli degli anni Cinquanta e Sessanta, ad esempio, sono molto ricercati. Non è sufficiente, però, che un oggetto sia “antico” per essere richiesto: è importante che sia anche speciale e unico nel suo genere. Senza contare che, se rovinato o incompleto, rischia di perdere gran parte del suo valore.
I collezionisti operano delle distinzioni tra giocattoli mai aperti, e dunque ancora nella confezione originale, articoli nella scatola originale (già aperta), prodotti privi di scatola ma ben conservati e con tutti gli accessori. I “puristi” prediligono oggetti sigillati, trattandoli quasi come reliquie, mentre chi tende ad esporre i propri tesori preferisce giocattoli senza scatola. C’è anche chi mescola entrambi gli approcci, tenendo alcuni pezzi sigillati come investimento e altri aperti per goderne la bellezza. A seconda dello scenario la valutazione cambia: un aggeggio privo di scatola o carente di pezzi o accessori avrà sì uno status inferiore, ma potrebbe comunque rimanere appetibile per chi cerca dei pezzi di ricambio.
Quanto vale un giocattolo? Ecco come capirlo
Cosa bisogna fare, in definitiva, se sulla base delle indicazioni elencate finora si pensa di aver individuato un giocattolo interessante? Il passo successivo è capire quanto potrebbe valere. Per scoprirlo ci sono alcuni modi: controllare le aste online e i gruppi di collezionisti e consultare un esperto sono probabilmente i più validi. Le aste su piattaforme come eBay, infatti, sono ottimi punti di riferimento per vedere a quanto vengono venduti giocattoli simili al nostro. Allo stesso modo forum specializzati, gruppi Facebook e mercatini vintage possono darci informazioni preziose. Se si ritiene di avere tra le mani qualcosa di davvero introvabile, infine, un valutatore professionista può aiutare a stimarne il valore reale.