È arrivato SearchGPT: come cambia l’esperienza utente sui motori di ricerca
Avvalendosi della potenza di ChatGPT, questa tecnologia garantirà risposte sempre più precise e contestualizzate, all’insegna della comprensione del contesto e dell’interazione naturale.
SearchGPT si candida dunque a ridefinire il concetto di ricerca online, incanalando il processo verso una vera e propria conversazione con un assistente virtuale avanzato. Si tratta dunque di un nuovo passo verso la trasformazione dei motori di ricerca, situati ormai in una vera e propria fase di transizione: grazie ai modelli di AI, l’analisi diverrà ancor più personalizzata, intuitiva e conversazionale.
I motori di ricerca che cambiano: SearchGPT e la nuova esperienza utente
Con SearchGPT, gli utenti non sono più costretti a elaborare parole chiave pertinenti per ottenere risultati specifici. Adesso si possono formulare domande esprimendosi in modo naturale, intavolando una vera e propria conversazione. È lo stesso utente a scegliere la direzione da prendere per chiarire ulteriormente un determinato aspetto, per focalizzarsi su di esso. Un simile approccio elimina la necessità di ricominciare daccapo ogni ricerca, mantenendo il flusso più continuo e integrato. Se i motori di ricerca tradizionali, impartito il comando, restituiscono una serie di link da analizzare singolarmente, il modello di OpenAI offre repliche concise e mirate direttamente nella pagina di ricerca. L’utente, dunque, ha la facoltà di aprire nuove pagine ma riceve prima di tutto le informazioni essenziali che gli servono, senza necessariamente dover compiere ulteriori passaggi.
Oltre ad organizzare i dati in modo funzionale e immediato, SearchGPT può accedere a informazioni su eventi recenti o argomenti complessi, rimandando ad aggiornamenti attendibili e precisi temporalmente. Non è un caso che, nello sviluppo della sua ultima creatura, OpenAI abbia collaborato direttamente con fornitori di notizie e media al fine di integrare materiale sempre aggiornato. Nelle chat sono inclusi tutti i collegamenti alle fonti, consultabili mediante una barra laterale che reca tutti i riferimenti. Come in ChatGPT, il contesto delle domande precedenti è conservato all’interno della stessa sessione. Le risposte successive, dunque, tengono conto del percorso: l’intelligenza artificiale “ricorda” i feedback precedenti e si adatta ad essi, creando una ricerca su misura. L’esperienza finale, in definitiva, promuove una navigazione meno frammentata rispetto al processo tradizionale.
Perché SearchGPT è rivoluzionario?
Oltre ad un’interazione naturale e contestuale, la svolta epocale portata da SearchGPT si concretizza principalmente in due frangenti: la possibilità di creare una conversazione con domande consecutive in un contesto condiviso e quella di ottenere risposte correlate da link pertinenti. Entrambi gli aspetti favoriscono un’esperienza più intuitiva e conversazionale. OpenAI, come accennato, ha stipulato accordi con editori come The Wall Street Journal e Vox Media, finalizzati ad un uso più trasparente delle notizie. In un prossimo futuro è probabile che siano gli editori stessi a decidere come i propri contenuti vengano visualizzati nei risultati di ricerca.
Questi presupposti, uniti alla capacità d’accesso alle informazioni più aggiornate del web, rappresentano senz’altro una minaccia per Google, attuale attore principale del mercato dei motori di ricerca, che però al momento si basa su un approccio meno interattivo e più statico. Per correre ai ripari il colosso californiano ha introdotto la funzione di AI Overview, lanciata in oltre cento Paesi ma ancora non in Europa. Quando si esegue una ricerca, AI Overview riassume le informazioni pertinenti attingendo da più fonti web e offrendo una panoramica completa dell’argomento, senza dover scorrere pagine e pagine di risultati. Questa battaglia a colpi di innovazione, insomma, promette di migliorare sempre più l’accessibilità e la qualità delle informazioni, rendendo la ricerca online più utile e intuitiva che mai.