Reward Programs: cosa sono e perché sono utilizzati per fidelizzare i clienti
In questo senso la tecnica migliore per “pescare” dei potenziali clienti è sicuramente quella che ricade sotto il nome di “Reward Programs” - dei concorsi a premi, dei programmi che promettono ricompense legate alla fedeltà e all’assiduità con cui si utilizza un determinato store, un negozio oppure con cui si acquistano prodotti della stessa marca.
Bisogna però fare una distinzione in merito al meccanismo di funzionamento del reward program, diverso dal “loyalty program” che spesso richiede spese ricorrenti per ottenere un premio di qualche tipo. In questo caso invece tendono a intervenire aziende terze che non forniscono alcun servizio, se non la gestione del programma a premi. Società specializzate che spingono su leve psicologiche che vanno oltre il marketing: da alcuni dati raccolti in Italia nei mesi scorsi, più della metà delle aziende nel nostro Paese ha cercato di rendere ancora più fedeli i propri clienti - sfruttando, tra le altre cose, aspetti digitali che permettono che snelliscono di gran lunga i processi di comunicazioni con gli utenti.
Un esempio? La creazione di app dedicate ai concorsi a premi (e non solo) messi in piedi per i clienti: una scelta semplice, ma che si sta rivelando più che azzeccata in diversi ambiti di consumo. Ma quali sono le dinamiche di vendita più diffuse su cui dover far leva? Scopriamone insieme alcune di quelle più comuni di reward program.
Le varie tipologie di programmi utilizzate: dai classici a punti a quelli che puntano sulla “gamification”
Quali sono le modalità utilizzate dalle aziende? Quella classica e più comune parte dall’accumulazione di punti - dalle tessere che vengono caricate all’acquisto di prodotti particolari che permettono di accumularne di più moltiplicando l’efficacia di un acquisto (un sistema di incentivazione che spesso indirizza i consumi dei clienti). Un’altra tecnica è quella dei programmi a livelli, in cui si passa dalla serie bronzo a quella argento, puntando ovviamente alle versioni oro e platino che restano le più ambite e accendono la curiosità dei consumatori. Un’altra modalità è quella che pone attenzione ai progetti finanziati, con un riguardo particolare agli aspetti etico-sociali o alla sostenibilità: attenzioni che spesso fanno la differenza, vista la sempre più spiccata sensibilità dei clienti che pongono un grande focus su queste tematiche.
Cambiando invece il punto di vista e il “motore” che spinge i clienti ad avere particolare focus per le iniziative delle aziende, un altro meccanismo molto ingaggiante è quello della gamification: rendere l’esperienza di consumo come un modo per ottenere ricompense, come una gara nei confronti degli altri, una scalata verso un premio ben più grande. Un esempio? Assegnare a un determinato target di spesa un riconoscimento come un gratta e vinci, qualcosa soltanto teoricamente dissonante rispetto al consumo primario, ma che diventa stimolo per spendere di più, per restare fidelizzato al brand, per acquistare un oggetto che alle volte risulta anche essere di troppo. L’altra leva è quella della collaborazione con i clienti: sei un consumatore fedele? Allora puoi usare in anteprima il prodotto, puoi scoprirne i segreti, avere delle notizie che non sono accessibili per altri - con la sensazione di far parte di un club esclusivo, di essere importante per chi si sta rivolgendo a te non solo come un venditore, ma anche come un amico.