Quanto stanno usando l’intelligenza artificiale le PMI italiane?
Sempre più richiesta in tutte le attività quotidiane, questa tecnologia rappresenta uno strumento in più per affrontare le sfide del mercato globale e per potenziare l’efficienza operativa e la soddisfazione dei clienti. Eppure, nel 2024, la diffusione dell’AI tra le PMI del nostro Paese presenta ancora alcune sfide significative, seppur con un inevitabile crescendo d’interesse. A metterlo nero su bianco è una recente analisi Eurostat, secondo cui nel 2023 soltanto il 6,4% delle piccole imprese italiane si è avvalso dell’AI per le proprie attività, contro una media continentale dell’8%. Nell’adozione di queste tecnologie, l’Italia è soltanto ventesima su 27 Stati membri dell’Unione Europea. Andiamo allora ad analizzare queste informazioni per comprendere cosa manca al nostro Paese per mettersi in pari nell’impiego dei nuovi sistemi.
AI e imprese italiane: un rapporto incerto
Le piccole e medie imprese italiane mostrano un interesse particolare nell’implementazione dell’intelligenza artificiale soprattutto in ambito marketing. Un’indagine di Traction, realtà specializzata in marketing automation, ha rilevato infatti che svariate aziende sono fortemente attratte dall’innovazione, ma spesso mancano di elementi essenziali come dati di qualità e processi automatizzati. L’adozione dell’AI richiede invece la presenza di una solida infrastruttura dati, attraverso una corretta integrazione dei diversi tipi di informazioni: solo così si potranno ottenere risultati affidabili, migliorando i processi aziendali. Per le PMI, dunque, è sempre più necessario investire nella formazione, assumendo sviluppatori con competenze specifiche. Solo con un approccio più virtuoso sarà possibile rendere alla portata di tutti l’accesso a tecnologie avanzate. Comprese le più piccole realtà, che andrebbero così ad adottare soluzioni rivoluzionarie per il loro modello di business.
Potenzialità dell’intelligenza artificiale per le PMI italiane
In che modo, allora, l’intelligenza artificiale può aiutare concretamente le aziende? La tecnologia può dire la propria dal punto di vista dell’automazione dei processi, dell’analisi dei dati, del marketing e in tanti altri processi articolati. Per cominciare, con la sua capacità di rendere automatici compiti ripetitivi e dispendiosi, l’AI ha la facoltà di intervenire su aspetti come la gestione delle scorte, l’elaborazione delle fatture o il servizio clienti: questo consente di liberare del personale, dirottandolo verso attività che richiedono il controllo umano. L’intelligenza artificiale è in grado di analizzare enormi quantità di dati, identificare tendenze e prendere decisioni informate: un supporto potenzialmente essenziale per il monitoraggio di dati di vendita, feedback dei clienti, informazioni di mercato e molte altre indicazioni. Valutando comportamenti e preferenze dei consumatori, come accennato, è possibile creare campagne di marketing ad hoc con l’AI, che siano il più possibile mirate e personalizzate al fine di aumentare il tasso di conversione. Prevedere la domanda di prodotti o servizi consente di ottimizzare la gestione delle scorte e la pianificazione della produzione, riducendo sprechi e costi. Nel settore della logistica, l’intelligenza artificiale è decisiva nel perfezionare i percorsi di consegna, riducendo le tempistiche di trasporto e migliorando l’efficienza complessiva delle operazioni. Anche dal punto di vista della sicurezza informatica, i sistemi possono monitorare e proteggere le infrastrutture delle PMI da minacce informatiche, rilevando in tempo reale anomalie ed eventuali attacchi.
Superare le barriere: l’AI come alleato
Per fare in modo che le PMI italiane si avvalgano in misura maggiore dell’intelligenza artificiale nel prossimo futuro è necessario un approccio finalizzato ad aggirare le principali barriere esistenti, attraverso la diffusione di competenze e tecnologie necessarie. Urge dunque che le piccole e medie imprese investano nella costruzione di solide infrastrutture per la raccolta, l’organizzazione e la gestione dei dati: è essenziale che questi ultimi siano completi, privi di errori e duplicazioni, strutturati in modo coerente. Allo stesso modo, una volta accolte le potenzialità dell’AI, i dirigenti devono comprendere come queste tecnologie possono essere integrate nei modelli di business. La frequenza di corsi e workshop specifici può essere utile per espandere la propria visione sul tema. Assumere sviluppatori con competenze specifiche, oltre che garantire una formazione continua e completa ai dipendenti, è indispensabile per tenersi al passo coi tempi.