Meglio ChatGPT o Gemini? La nostra opinione
Da un lato il tool di OpenAI, un vero e proprio apripista nel settore, che in un certo senso ha tracciato la rotta da seguire. Dall’altro, l’alternativa che si candida a potenziale punto d’arrivo. Una cosa è certa: il supporto dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni si sta rendendo via via sempre più indispensabile. Tutto questo, se vogliamo, è proprio merito di ChatGPT, che ha dimostrato come l’AI possa entrare prepotentemente nella quotidianità e persino nel business, con vere e proprie opportunità di monetizzazione. Per questo il colosso informatico californiano non poteva certo restare a guardare: e così, con l’introduzione di Gemini Advanced, Google parla di un tool capace di “svolgere compiti altamente articolati come la programmazione, il ragionamento logico, il seguire istruzioni complesse e il collaborare a progetti creativi”. Per scoprire qual è realmente il servizio più avanzato ci addentreremo nelle peculiarità di entrambi.
La rivoluzione di ChatGPT
Modello di linguaggio basato su tecnologie di intelligenza artificiale, ChatGPT si avvale dell’architettura Transformer, un tipo di rete neurale che lo rende molto abile nell’elaborare il linguaggio naturale. Il gioiellino di OpenAI è stato addestrato sulla base di enormi quantità di testo, attingendo da Internet, tramite un processo di apprendimento supervisionato. Un approccio che gli ha consentito di acquisire una vasta conoscenza del linguaggio umano, fino a sviluppare una straordinaria capacità di comprensione e generazione del testo. A partire dall’interazione di un utente con ChatGPT, attraverso una domanda o una frase, si mette in moto un meccanismo di analisi del testo da parte del modello, che confronta l’input con le informazioni in proprio possesso. Utilizzando i dati appresi, il modello genera dunque una risposta coerente. Tra i punti di forza di ChatGPT c’è senz’altro il continuo miglioramento, frutto dell’interazione con l’utenza e dei feedback ricevuti. Ogni volta che viene utilizzata, infatti, quest’intelligenza artificiale apprende modelli sempre nuovi, accrescendo la propria capacità di generare un riscontro accurato.
Le novità introdotte da Gemini
Annunciata nel dicembre 2023, Gemini possiede tre versioni disponibili: Ultra, Pro e Nano. In diversi test effettuati per misurare le sue abilità nel ragionamento, l’AI di Google ha dimostrato di poter raggiungere risultati del tutto equiparabili a quelli dell’uomo. Questo è dovuto soprattutto alla sua capacità multimodale, che gli permette di trattare e interpretare dati eterogenei: dal testo alle immagini, fino a video, audio e codice. Questa capacità di immagazzinare tutto nello stesso momento offre all’algoritmo la capacità di interpretare, forse come mai prima d’ora, sfumature e sfaccettature nel linguaggio. Le versioni a pagamento di Gemini, più complete e capaci di affrontare una più ampia gamma di compiti, fanno da supporto durante scenari di programmazione avanzati o nell’ideazione di contenuti originali e creativi, sulla base di un’analisi delle tendenze. Un vero e proprio assistente basato sull’intelligenza artificiale, dunque, capace di conversare, elaborare intuizioni, rendersi utile. Con l’utilizzo di Gemini sul nostro smartphone, ad esempio, potremmo fotografare una gomma a terra e chiedere come potremmo comportarci, oppure invitarlo ad inventare di sana pianta una didascalia relativa ad una foto appena scattata.
Confronto tra Gemini e ChatGPT
Approfondire il paragone tra i due prodigi dell’AI consente di svelare alcune similitudini e altrettante differenze. Sia Gemini che ChatGPT sono dotati di grandi capacità nell’elaborare il linguaggio naturale: come accennato, il primo sistema si distingue per la sua abilità multimodale, che gli consente di lavorare con testo, immagini, video, audio e codice. Il secondo rimane “limitato” alla modalità testuale, ma non è detto che questo sia un male: dalla sua, il modello di OpenAI vanta una notevole comprensione del contesto, che si traduce in una grande capacità di generare risposte coerenti e pertinenti. La sua capacità di imitare la conversazione umana è forse più convincente di quella del “rivale”. I due sistemi, insomma, possono trovare applicazioni diverse: Gemini eccelle in compiti che richiedono una comprensione multimodale, come l’analisi di dati complessi che coinvolgono testi e immagini. ChatGPT, d’altro canto, è più adeguato nella generazione di testo, come la redazione di articoli, la creazione di contenuti o il supporto alla clientela.