Giochi per bambini di un anno, quali sono i migliori
Giochi per i bambini di un anno, a che punto dell'evoluzione siamo
Dopo 12 mesi un neonato ha già sviluppato una fetta importante dei processi cognitivi e di apprendimento di base, per quanto possa sembrare prematuro. Molti studi legati alla psicologia infantile fanno riferimento alla figura di Maria Montessori, storica pedagogista considerata la madre dell’educazione infantile. In breve, il neonato non è un oggetto da osservare per valutarne i comportamenti, bensì una creatura dotata di un proprio linguaggio e di una “mente assorbente”. Con questo concetto si vuole sottolineare come la psiche del bambino sia una vera e propria spugna, capace di incastonare al suo interno tutti gli stimoli che la colpiscono.
Sotto il profilo motorio, un bambino di un anno possiede già una buona libertà di movimento, sia con le braccia che con le gambe. In ogni caso, è sempre consigliato continuare a sollecitare i suoi sensi per consolidare le sue risposte ai nostri input. In generale, rimane molto alto il tasso di contatto con i propri genitori, specialmente con la figura materna, percepita come un riferimento sicuro e un ottimo partner per conoscere il mondo esterno.
Giochi per bambini di un anno, quali sono i migliori
Partendo dai grandi classici, anche giochi per i bambini hanno visto una loro evoluzione tecnologica senza però smarrire il loro senso ludico. Vediamo allora i più gettonati nella lista dei desideri:
- Lego ®: ci sono passioni che vanno coltivate sin dalla tenera età, e quella degli iconici mattoncini colorati vale sicuramente il prezzo del biglietto. L’azienda propone un set composto da 85 pezzi, per lasciar sbizzarrire la creatività dei nostri pargoli, eppure ci sono situazioni più indicate per unire il gioco all’apprendimento (per esempio legate all’alfabeto, ai numeri, agli animali o all’alimentazione);
- Cavalli a dondolo/macchine: un altro grande classico che “prepara” il bambino a quello che sarà poi il passaggio alla bicicletta. Soluzioni valide sia in casa che nei parchi giochi, dove questa regola si applica anche alle altalene;
- Tastiere/xilofoni/pianole: due strumenti per inglobare la grande famiglia dei suoni, elemento importante nella crescita dei bambini per stimolare il senso dell’udito. Un’alternativa può essere l’ascolto di brani o suoni di qualsiasi genere (dalle canzoni, alla musica classica fino al rumore di una cascata);
- Palla: rimaniamo sempre sulla tradizione con l’oggetto forse più curioso con cui un bambino possa fare conoscenza;
- Quaderni/Libri da disegnare: è l’alter ego dei Lego in forma visuale. Colorare e disegnare con le matite è un passatempo molto utile anche a livello cognitivo, perché fornisce la prima rappresentazione del mondo esterno da parte del bimbo in una fase dove il suo vocabolario è ancora piuttosto ridotto.
Qual è lo standard di sicurezza per i giochi dei bambini?
Un aspetto molto importante su cui PEA investe le proprie risorse riguarda il tema della sicurezza nei giochi per bambini e delle norme di certificazione. Al giorno d’oggi è in vigore la direttiva 48/2009 a livello europeo, che a sua volta aggiornò una legge risalente al 1988. Attraverso queste linee guida, i decisori del Vecchio Continente hanno voluto fornire agli organi competenti, ai produttori e ai consumatori gli strumenti e le informazioni per orientarsi su un tema così delicato e sensibile quale quello della sicurezza.
In estrema sintesi, per non tediare i lettori, la direttiva 48/2009 CE obbliga i fabbricanti di giocattoli a sottoporre ogni nuovo prodotto alla valutazione della conformità prima della sua immissione sul mercato. Lato consumer, i produttori devono indicare le norme di sicurezza del prodotto (di solito tramite etichetta) in una o più lingue. Su quest’ultimo punto, il legislatore individua nei “sorveglianti” (dunque genitori o babysitter) i destinatari dei messaggi nel caso di giocattoli destinati all’uso di bimbi fino ai 3 anni compiuti. Tutte le raccomandazioni, tra l’altro, non si limitano al solo giocattolo in senso stretto ma vanno estese anche alla sua confezione.
Ma quali sono, dunque, i parametri che ciascun gioco deve rispettare in materia di sicurezza? Vediamo le principali proprietà descritte nella direttiva:
- Proprietà fisico-meccaniche: il giocattolo deve avere un’integrità tale da non rompersi o deformarsi in caso di forti sollecitazioni, rischiando di provocare lesioni fisiche a chi lo maneggia (come strangolamento o asfissia) Inoltre, esso deve essere costruito senza causare rischi dovuti al semplice contatto (per esempio, una sporgenza appuntita);
- Infiammabilità: il giocattolo non deve essere composto da materiali infiammabili se esposto a una fonte di calore, ma anche se ciò dovesse avvenire deve essere progettato per ritardare quanto più possibile il processo di combustione;
- Proprietà chimiche: il giocattolo deve essere progettato e costruito senza causare nel tempo danni alla salute di chi lo usa. La legislazione stabilisce quali siano le sostanze e le miscele vietate, così come le soglie limite entro il quale è accettato l’impiego di quel materiale;
- Proprietà elettriche: il giocattolo deve essere progettato senza superare la soglia dei 24 Volt sia in corrente continua che alternata. Tutti i cavi e i conduttori che vanno a contatto con una sorgente di elettricità vanno debitamente isolati;
- Proprietà igieniche: il giocattolo deve essere realizzato rispettando i criteri di pulizia, senza rischi per la salute di chi lo utilizza. Nel caso dei giochi per i bambini fino a 3 anni, essi devono poter essere sempre lavabili.