Giochi educativi per bambini: cosa sono e perché sono utili
Il gioco, infatti, è in grado di attivare meccanismi educativi legati all’apprendimento e, più in generale, alla formazione del sistema cognitivo-comunicativo di base. In parallelo, è importante che il bambino si muova nell’ambiente circostante, per stimolare anche il circuito senso-motorio.
Numerosi studi in ambito pedagogico condotti sulle forme di apprendimento dei neonati hanno dimostrato che l’influenza del gioco sullo sviluppo cognitivo e motorio del neonato è tangibile sin dai primi mesi di vita. Mano a mano che gli anni passano le tipologie di giochi educativi diventano sempre più specifiche, andando a toccare nuove aree propedeutiche alla crescita del bambino.
Una tappa di passaggio fondamentale può essere individuata nell’inizio del percorso scolastico, tanto all’asilo nido quanto nella scuola elementare (primaria). Qui il bambino si ritrova catapultato in un mondo sconosciuto, fatto di socializzazione ma anche di prime responsabilità (i compiti). Questo però non significa che il momento dell’apprendimento si esaurisca nel momento in cui esce dai cancelli dell’istituto, poiché ogni occasione può essere utile e funzionale per insegnare qualcosa in modo divertente e creativo. Tutti sforzi che saranno successivamente ripagati con i dividendi.
Ludodidattica: cosa è e come funziona
Nella letteratura relativa all’educazione di bambini, un posto di rilievo è occupato dalla ludodidattica (altresì chiamata “didattica ludica”). Si tratta di una scienza che “sfrutta” la componente positiva e motivazionale del gioco per raggiungere degli obiettivi e sviluppare abilità trasversali alla crescita del bambino. Tra i principali aspetti allenati dalla ludodidattica troviamo la logica, la linguistica, la concentrazione e la memorizzazione.
Il punto centrale della ludodidattica risiede nel concetto di esperienza, non dissimile da ciò che il termine significa nel campo del marketing: da bambini si è infatti molto più ingenui ed è facile lasciarsi convincere dagli stimoli esterni, di cui il gioco costituisce certamente un elemento di rilievo. Inoltre, la didattica ludica è una tecnica fortemente inclusiva, non solo perché capace di rafforzare la cooperazione ma anche perché spesso riesce laddove l’apprendimento classico fallisce.
Il gioco diventa così lo strumento “trigger”, ossia in grado di liberare tutta l’energia positiva del bambino concentrandola su un’attività. Emozioni che vanno sapute gestire, come forma di preparazione alla vita adulta, quando i problemi e gli ostacoli compariranno come funghi.
Giochi educativi per bambini, i più popolari
Dando un’occhiata ai giochi educativi per bambini più popolari ci si può facilmente rendere conto di come certe cose possano non cambiare mai. Cosa significa? Date un’occhiata a questa lista:
- Lavagne magnetiche e cards: esistono aziende che su questo elemento hanno costruito una parte importante della loro strategia di business e il motivo è alquanto intuitivo: nulla è capace di racchiudere meglio le varie forme di apprendimento cognitivo-motorio in un solo oggetto. Insieme alle tessere (di cui il Memory è espressione più nota), la lavagna con penna rappresenta una forma di interazione primitiva di approccio al mondo della tecnologia, sempre più anticipato dalle nuove generazioni;
- Mappamondo: tra tutti i giochi educativi in circolazione esso è da considerarsi uno dei miti immortali della nostra infanzia e pre-adolescenza. Nonostante i (tanti) fallimenti nell’avvicinare milioni di bambini al temuto mondo della geografia, il mappamondo odierno ha raggiunto un grado di interattività e di conoscenza notevole in termini di ludodidattica;
- Puzzle: rimanendo nel campo dei grandi classici, i puzzle sono il passatempo per antonomasia quando si vuole combattere la noia, magari in compagnia. Pazienza, logica e intuito sono le qualità sensoriali maggiormente stimolate, in un continuo ragionamento per capire quale sarà la tessera da affiancare al mosaico già composto.
I primi tre esempi sono confinati all’ambiente domestico. Ci sono però delle testimonianze di giochi educativi all’aria aperta, dunque in grado di unire alla dimensione cognitiva quella motoria data dai grandi spazi verdi. “Rubabandiera”, insieme a “Strega comanda color” e “Un, due, tre, Stella!” richiamano la dote della prontezza (oltre che dello scatto da fermo) e un pizzico di spirito competitivo (e di collaborazione, data la divisione in squadre)
Al giorno d’oggi, inoltre, molti parco giochi sono dotati di piccole isole, collocate insieme a scivoli e altalene, da considerarsi come giochi educativi a tutti gli effetti.
Giochi educativi per bambini, i migliori "fai da te"
I giochi educativi “fai da te” sono pensati per sviluppare la capacità di adattamento a contesti e situazioni dove non si ha altro a disposizione che quello che ci circonda. Pertanto, si stimola l’abilità creativa del bambino, insegnandogli a costruire qualcosa da zero. Ecco quali sono le migliori idee per far divertire i nostri ragazzi:
- Riutilizzo del cartone: il cartone è lo strumento in assoluto più duttile per dare sfogo alla fantasia. A seconda della grandezza (dal rotolo esaurito di carta igienica fino agli scatoloni da trasloco), è possibile rendere il cartone la base o la cornice di una costruzione componibile, poi corredate da colori a tempera e altri dettagli che impreziosiscono il risultato finale. Le soluzioni più comuni sono il biliardino e una maxi casa per ospitare la propria collezione di bambole;
- Origami: ci sono arti che non hanno età e l’origami rientra di diritto in questa speciale categoria. Così come per il cartone, alla dimensione ludica si unisce l’insegnamento del riciclo quale comportamento virtuoso. Semplice ma efficace;
- Cucina: quando il bambino comincia a diventare grande è consigliabile abituarlo ad alcune pratiche del mondo adulto, tra cui la cucina. Esistono alcune ricette confezionate per i più piccoli, per esempio i biscotti, dove l’utilizzo di formine e stampi ricalca alcuni giochi che sfruttano lo stesso meccanismo.