Differenze tra inbound marketing e outbound marketing
Mentre la prima soluzione si concentra sulla costruzione di rapporti a lungo termine, offrendo valore al pubblico per attrarlo a sé, il secondo paradigma è più orientato alla promozione diretta di un prodotto o servizio, senza necessariamente stringere un rapporto preliminare con l’audience. Come vedremo entrambi i punti di vista hanno i propri vantaggi e svantaggi, e la scelta tra l’uno e l’altro dipende in primis dalle specifiche esigenze di un’azienda e del suo pubblico di riferimento.
Inbound marketing: cos’è e come funziona
Come accennato, l’inbound marketing è una strategia finalizzata ad attrarre l’interesse del target: nel farlo si basa sulla creazione e sulla diffusione di contenuti interessanti e di valore. Piuttosto che interrompere i potenziali clienti con annunci invasivi si opta per fornire a questi ultimi un valore aggiunto, attraverso articoli su blog, videoclip, e-book, webinar e altri tipi di contenuti. Lo scopo ultimo è quello di avvicinare i clienti al marchio anziché cercare di raggiungerli con messaggi di vendita diretti. Durante tutto il percorso si cerca di costruire un rapporto sano con l’utenza, guadagnandone la fiducia e incoraggiando l’interazione con le persone tramite i canali più gettonati, dai social media all’e-mail marketing.
Principi cardine dell’outbound marketing
Rispetto all’inbound marketing, l’outbound marketing rappresenta una strategia più tradizionale da adottare. Si basa sull’invio di messaggi pubblicitari direttamente al target, senza alcuna esitazione o criterio preciso: spesso, infatti, il bersaglio della campagna non ha mostrato alcun interesse preliminare per la stessa. Di questo approccio fanno parte tecniche come la pubblicità in tv, quella in radio, i banner online, i volantini cartacei e il telemarketing, ossia le telefonate non richieste a finalità commerciali. In questo caso avvicinare il pubblico con contenuti rilevanti e utili non è una priorità: l’outbound marketing si dimostra così più invasivo e unidirezionale e cerca di “interrompere” il consumatore durante le sue attività quotidiane, al fine di promuovere un prodotto o un servizio. Questa strategia è generalmente più improntata sulla vendita diretta e sull’aumento delle vendite attraverso la promozione attiva, piuttosto che a stabilire un rapporto con l’audience.
Inbound marketing e outbound marketing a confronto
Una volta visti da vicino i due concetti, stabilire nel concreto quali sono le differenze è piuttosto intuitivo. L’inbound marketing si concentra sulla creazione di relazioni autentiche e durature, avvalendosi di contenuti di valore, che vadano a risolvere problemi o appagare bisogni specifici. Al contrario, l’outbound marketing è più diretto e invasivo e spesso prescinde dall’interesse dell’audience. Poco importa che un’attività possa essere percepita come invadente o irritante dal pubblico: promuovere direttamente i prodotti o i servizi per aumentare le vendite è la cosa più importante. Oltre alla già citata creazione di legami autentici e duraturi, tra i vantaggi dell’inbound marketing c’è senza dubbio un costo inferiore a lungo termine – una volta creati e immessi in rete, i contenuti possono continuare a generare risultati – e un migliore targeting. D’altra parte, però, c’è bisogno di tempo per vedere dei risultati significativi, e la creazione di contenuti di qualità richiede delle competenze specifiche. L’outbound marketing, invece, può generare risultati più rapidi promuovendo i prodotti in modo diretto: per questo si rivela particolarmente efficace nel lancio di eventi speciali o offerte a breve termine. Le aziende, inoltre, conservano un maggiore controllo sul messaggio e sulla sua distribuzione. Di contro, tuttavia, i costi delle campagne sono più elevati e l’utenza potrebbe sviluppare una certa “resistenza” ad annunci invasivi. Ma in quali casi conviene utilizzare il primo approccio rispetto al secondo? Volendo operare una distinzione generale, l’inbound marketing potrebbe rivelarsi più efficace in settori ad alto coinvolgimento come la tecnologia, nei quali il consumatore ha bisogno di una serie di informazioni prima di concludere un acquisto. Per i prodotti di consumo di massa, con una certa domanda e che non richiedono una spiegazione dettagliata, l’outbound marketing potrebbe invece essere l’alternativa più efficace.