Cosa è il Green Tech e come funziona: gli esempi migliori
Per questo motivo si parla così spesso di Green Tech: nello specifico, è un termine che descrive l'uso della tecnologia per creare prodotti e servizi rispettosi dell'ambiente. La Green Tech è strettamente legata alla tecnologia pulita, ovvero a prodotti e/o servizi che migliorano le prestazioni operative riducendo allo stesso tempo i costi, il consumo di energia, i rifiuti e gli effetti negativi sull’ambiente.
Storia della Green Tecnology e margini di spesa in crescita
La Green Technology è un settore con una storia di sviluppo ufficiale relativamente recente (a partire dagli anni ‘90) ma che secondo un rapporto del 2018 pubblicato dalle Nazioni Unite ha visto investimenti globali, superiori ai $ 200 miliardi nel 2017 (126 dei quali solo in Cina). La tecnologia verde è un mercato in crescita, grazie al supporto delle politiche governative dei vari Paesi e all’interesse dei cittadini. Nel Regno Unito, il Ministero del Tesoro ha stanziato un fondo da £ 400 milioni per lo sviluppo di veicoli della Gran Bretagna, fatto un investimento di £ 31,52 milioni in tecnologie di rimozione dei gas a effetto serra e di ulteriori 22 milioni di sterline che serviranno alla ricerca di nuovi tipi di inquinanti atmosferici per ridurne gli effetti sulla salute pubblica.
L’esempio principale: l’utilizzo di fonti rinnovabili per generare energia
È uno tra i più importanti, se non il principale, tra i punti fondanti del tema in questione. L’utilizzo di carburante fossile è tra i problemi maggiormente radicati: dalla produzione al suo impiego, l'effetto è altamente disastroso. Diventa cruciale trovare alternative ecosostenibili, come l’energia eolica o solare. Se tante società, tra le quali la già citata Apple o Google con il suo data center basato sull’eolico, stanno virando verso tale opzione, i privati possono unire le forze e dare il loro contributo. L’installazione di pannelli solari a costo contenuto e impianti in grado di sfruttare sorgenti geotermali o idroelettriche stanno diventando sempre più comuni, soprattutto grazie all'istituzione di sgravi fiscali per agevolare tali scelte. Dire addio al fossile è un must da non sottovalutare e il cambiamento è necessario già da ora.
Il ruolo che può svolgere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Una delle chiavi fondamentali di questo percorso (per le aziende e non solo) sta nell’utilizzo e nella gestione di fondi che devono essere destinati a obiettivi del genere: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato dalla Commissione Europea, ha delineato una serie di investimenti e riforme che hanno l’obiettivo di rendere l’Italia una Nazione economicamente più competitiva ed innovativa. Nelle Mission previste dal PNRR infatti troviamo sia l’attenzione alla digitalizzazione dei processi sia l’incentivo ad uno sviluppo sostenibile (la cosiddetta “rivoluzione green”). È con l’utilizzo del digitale per favorire la transizione ecologica delle aziende che questi punti si incontrano. Esempi in questo senso si traducono in: dematerializzazione degli archivi cartacei che ha portato le aziende a diventare sempre più paperless riducendo di conseguenza lo spreco della carta (statisticamente infatti, su 30 copie stampate, il 39% viene gettato nel cestino); uso della domotica che va a creare ambienti sempre più automatizzati e connessi a dispositivi smart d’avanguardia (illuminazione, climatizzazione, sicurezza, riscaldamento ecc.) con la conseguente possibilità di monitorare e ridurre gli sprechi.