Chi è Jeeg Robot e com'è nato il suo personaggio: storia e curiosità
Prima di diventare una serie anime della Toei Animation, Jeeg Robot d’acciaio nasce come manga, ideato da Gō Nagai e dal disegnatore Tatsuya Yasuda. I cartoni di Jeeg Robot d’Acciaio sono nati dall’omonimo manga uscito per la prima volta in Giappone su una rivista nel 1975: di genere mecha, un filone letterario fantascientifico che ha riguardato anche i fumetti e che vede come protagonisti dei robot, umanoidi o meno, guidati da un pilota presente al loro interno.
Il robot Jeeg è stato ideato con criteri commerciali, ma la trama è stata pensata riferendosi alla storia antica del Giappone come in molti anime di genere fantascientifico e come, in generale, in molte delle produzioni di Go Nagai. Se in Mazinga Z il punto di partenza era la leggenda degli automi dell'isola di Micene, e i nemici del Grande Mazinger sono gli abitanti stessi, redivivi, dell'antica Micene, trasformati in cyborg o mostri guerrieri, in Jeeg è invece il periodo della storia del Giappone che va dal III secolo a.C. al III secolo d.C. noto come periodo Yayoi e immediatamente precedente al periodo Yamato con il quale avvenne la nascita dell'impero giapponese.
Miwa, personaggio cruciale, e la spalla comica del cartone
Jeeg robot d’acciaio combatte contro i mostri scagliati dai superstiti di un’antica civiltà sotterranea, gli Yamatai, guidati dalla perfida regina Himica e dai suoi ministri Ikima, Mimashi e Amaso. Ma non è da solo: l’altra grande protagonista è Miwa. Orfana allevata dal professor Shiba, le è affidato il Big Shooter, la fantastica astronave deputata a lanciare i componenti del corpo di Jeeg robot d’acciaio. Non solo braccia e gambe, ma anche trivelle, scudi e addirittura un cavallo, a seconda dell’occorrenza.
Pur se dall’aspetto tenero e indifeso, Miwa dà prova del suo coraggio in più di un’occasione, mentre non mancano le spalle comiche, rappresentate in modo particolare da Don Myoseky - con il suo aspetto da teppistello motociclista tamarro e col suo robot fatto in casa, il Mechadon, grazie al quale riesce, a volte, anche ad aiutare il nostro eroe, dimostrando coraggio e buon cuore.
La sigla di Jeeg Robot d’acciao e la curiosità legata a Piero Pelù
Abbiamo già accennato alla sigla di un cartone entrato nell’immaginario collettivo e non possiamo quindi non fare riferimento anche alla più grande leggenda che essa si porta dietro in eredità: per anni si è vociferato che Piero Pelù in gioventù avesse prestato la propria voce alla sigla dell’anime “Jeeg Robot d’acciaio”, una delle tante versioni, quella che utilizza la base della versione originale nipponica. Una storia che, al netto di una possibile assonanza e concordanza di stile, non aveva mai trovato sostanza, né conferme da parte del diretto interessato, sopravvivendo però per diverso tempo a smentite e chiarimenti.
La canzone in questione in realtà è stata cantata da Roberto Fogù, in arte Fogus. Lo stesso Pelù ha smentito più volte, in maniera più o meno formale. Anni fa, nel lontanissimo 1998, a domanda diretta rispose: “Ma che ci vuole per questa storia di Jeeg? Una smentita ufficiale alla TV? Non ero io a cantare Jeeg Robot, a quell'epoca giocavo a pallone, andavo in Vespa, e facevo tutte altre cose”. Ebbene sì, ci voleva la smentita ufficiale alla TV, come lo stesso Pelù ha fatto durante la semifinale di “The Voice of Italy 2”, chiudendo definitivamente la questione e assegnando la canzone a Giacomo Voli, del suo team. Pelù, incalzato dal conduttore Federico Russo, ha spiegato che no, non ha cantato lui quella versione ma nel 2008, per gioco, ne ha incisa una sua.