Sostenibilità aziendale: cosa è e perché se ne parla così tanto?
Acquistare non è più un semplice gesto di fiducia nell’oggetto o nel servizio di cui voglio usufruire, ma anche una scelta con cui si vuole abbracciare un determinato modo di fare le cose. Ciò cosa comporta? Sicuramente da parte delle aziende e delle imprese un’attenzione diversa da quanto succedeva in passato relativamente alle dinamiche di approccio al business, cercando non solo di ottimizzare i costi e massimizzare i guadagni, ma di non perdere di vista l’impatto che la propria attività ha sull’ambiente circostante. Uno degli slogan che vengono ripetuti più di frequente è che: “Una società sempre più green ha bisogno di aziende che siano sempre più green”. La parola fondamentale attorno a cui ruotano questi processi di innovazione è quella di riciclo: evitare lo scarto, far sì che la produzione non generi rimanenze. Da qui parte il ragionamento che negli ultimi anni è diventato ben più ampio e che ormai riguarda anche i clienti.
Come fare propria la sostenibilità aziendale: alcuni esempi pratici
Il primo focus è quello da porre sul consumo e sulla generazione energetica: le risorse impiegate infatti sono sempre più spesso definite “pulite” - direttamente reperite da fonti rinnovabili, di gestione alle volte di pertinenza aziendale. Un investimento che richiede dei costi (l’idea che tutti abbiamo ad esempio è quella dei pannelli solari, ma esistono decine di alternative di ottimizzazione), ma più in generale quello che si cerca di snellire è il processo. Meno passaggi richiedono meno dispendio di energie in tutti i sensi, a partire da quella rilevata dai contatori. Il passaggio cruciale però a cui ormai le aziende non possono più sottrarsi è quello della digitalizzazione dei processi: i flussi di informazioni e di gestione, così come l’utilizzo della manodopera e del personale, devono a loro modo essere sostenibili.
Ragionare sui rifiuti e sulla minimizzazione della loro produzione infatti permette di avere una gestione diversa del prodotto: il risultato a cui si tende è la massimizzazione della durata dell’oggetto messo in commercio, una scelta di campo che va anche incontro alle esigenze del consumatore. Il prodotto dura di più, va sostituito di meno e tutto il processo virtuoso che esso genera. La tendenza che invece bisogna evitare a tutti i costi è il greenwashing, ossia provare a evitare di limitare il proprio intervento a delle vuote affermazioni di principio o delle operazioni frettolose e con uno scarso impatto sul piano dei benefici per l’ambiente e per il contesto in cui l’azienda è inserita. “Mostrarsi green” infatti è diventata una moda per alcuni necessaria, un biglietto da visita da mostrare al mercato e ai clienti: un’arma a doppio taglio, soprattutto quando si pensa alle nuove generazioni - le più sensibili a determinate tematiche. Sottolineare gli aspetti green con loro infatti è paradossalmente scontato, nel senso che alcune caratteristiche sono ormai ritenute intrinseche al prodotto che viene consumato: se non fai attenzione a determinate caratteristiche, non vieni preso neanche in considerazione. Ormai la sostenibilità aziendale è uno dei fattori trainanti e irrinunciabili per ogni tipo di business che si vuole mettere in piedi.