
Product placement invisibile: il marketing “silenzioso” nelle serie tv
Tutto ciò non è assolutamente un caso: è il frutto di un product placement in una forma sottile, quasi invisibile, che agisce più sullo sfondo che in primo piano. Un marketing che nutre la narrazione in modo silente senza troncarla come la pubblicità tradizionale.
Il marketing “silenzioso” nelle serie TV, in sostanza, funziona attraverso un meccanismo semplice: non interrompe l’esperienza ma è parte della storia stessa. In un’epoca in cui siamo abituati a ignorare i banner o a saltare gli spot sulle piattaforme, il marketing sta trovando rifugio nella fiction: non a caso, è proprio quando non ci accorgiamo di essere esposti ad un messaggio pubblicitario che tale messaggio si rivela più potente.
Esempi di product placement invisibile nelle serie TV
Una volta che inizi a farci caso non riesci più a smettere: ti rendi conto che praticamente qualsiasi serie TV è disseminata di dispositivi, abiti, cibi, auto e accessori che non si trovano lì per caso. Prendiamo ad esempio Apple TV+: ciascuna produzione originale della piattaforma è un tripudio di iPhone, MacBook, iPad e Apple Watch. La scelta, in questo caso, è più che comprensibile: il colosso di Cupertino non produce soltanto contenuti, ma è in primis titolare dei dispositivi che promuove. Eppure, anche quando il collegamento con il brand non è così diretto, la logica resta: posizionare il prodotto nel cuore dell’azione. Basti pensare a Stranger Things e agli Eggo, i waffle surgelati amati da Undici, tornati in auge proprio per la visibilità ottenuta tramite la serie Netflix. Lo stesso accade con Breaking Bad, dove Walter White guida una Pontiac Aztek: un’auto impopolare ormai divenuta cult.
In Succession accade qualcosa di leggermente diverso: i personaggi non ostentano marchi con loghi in bella vista, ma comunicano ugualmente il loro status a suon di abiti Loro Piana, orologi Patek Philippe o Audemars Piguet, SUV Mercedes e Range Rover. Tornando indietro di alcuni anni, Sex and the City è stato un po’ un apripista del product placement nel mondo fashion: ogni outfit di Carrie Bradshaw era un “catalogo ambulante” di brand di lusso, a tal punto che gli stilisti facevano a gara per essere indossati da lei, Charlotte, Miranda e Samantha. Chiudiamo con la case history di The Office, una comedy apparentemente semplice, girata in stile documentaristico ma pregna di dettagli: distributori con i loghi dell’acqua Poland Spring in bella vista, la catena di forniture per ufficio Staples che spunta qua e là, altri prodotti tecnologici da ufficio. Niente di eclatante, niente di urlato, tutto studiato per sembrare normale e, proprio per questo, efficace.
Marketing “silenzioso” nelle serie tv: tutti i vantaggi
Il product placement nelle serie tv fa contenti praticamente tutti. Il vantaggio per i brand è evidente: visibilità, desiderabilità, collocazione in contesti aspirazionali. Per quanto riguarda le produzioni sono tutti fondi extra che contribuiscono a coprire le spese. Noi fruitori, dal canto nostro, non ci limitiamo a seguire la trama ma osserviamo cosa indossano i personaggi, che auto guidano, come arredano la loro casa: non è solo curiosità, è identificazione, desiderio, aspirazione. A differenza degli spot tradizionali, il product placement invisibile si fonde con la narrazione: non ci viene chiesto di comprare qualcosa ma ci viene sottoposto un suggerimento sottile, mai imperativo. Vedere personaggi che usano oggetti realistici rafforza anche la credibilità della scena: se un avvocato prende appunti su un MacBook non ci stupisce, e lo stesso vale per un adolescente che scrolla TikTok su un iPhone. L’oggetto si mimetizza nel contesto e proprio per questo risulta influente.
Il fattore longevità non va sottovalutato: mentre uno spot va e viene, un oggetto inserito in una serie TV resta lì per sempre e continua a influenzare target diversi in momenti diversi, con effetti spesso imprevedibili. Il product placement invisibile, infatti, è spesso il primo tassello di un trend in divenire: tornando all’esempio degli Eggo Waffles, dopo le prime stagioni di Stranger Things le loro vendite sono salite alle stelle. Se inserito bene, insomma, il prodotto rafforza il contesto, definisce meglio i personaggi e incide il brand nella nostra memoria: se poi ci ritroviamo anche a desiderare quel determinato oggetto allora il piano ha davvero funzionato alla perfezione.