Brand nel gaming: come le aziende stanno conquistando i gamer
Da qui nasce il marketing del gaming: strategie di partnership, co-branding e attivazioni nate dentro i videogiochi, negli eSport, nei metaversi o nei social gaming hub come Fortnite, Roblox, League of Legends, Valorant o Minecraft.
Il nuovo marketing dei videogiochi: da target a community
Il marketing nei videogiochi è cambiato radicalmente. Non si tratta più di “mettere un banner” o “fare product placement” dentro un gioco, ma di costruire esperienze autentiche che i gamer percepiscano come parte naturale della cultura videoludica.
1. Da interruzione a partecipazione
I brand più intelligenti non interrompono l’esperienza di gioco: la arricchiscono. Nike con Nikeland su Roblox, Gucci con Gucci Town, Balenciaga dentro Fortnite: ognuno ha creato spazi digitali giocabili, non pubblicità.
2. Dalla visibilità alla credibilità
Nel gaming, la “coolness” non si compra: si guadagna.
I gamer percepiscono subito chi entra solo per marketing.
Per questo le partnership vincenti sono quelle co-create con le community, o che coinvolgono creator, streamer e team eSport in modo coerente con la cultura del gioco.
3. Dalla campagna all’universo narrativo
Il videogioco è una piattaforma narrativa.
I brand che funzionano sono quelli che si inseriscono nel racconto, non nei break pubblicitari.
Esempio: Coca-Cola ha lanciato “Real Magic” dentro League of Legends, con lore, skin e contenuti esclusivi legati all’universo del gioco.
Perché i brand investono nel gaming
I numeri parlano da soli:
+15% di crescita annua del mercato gaming globale
Pubblico 16-35 anni, alto engagement e potere d’acquisto
Ecosistema multipiattaforma (mobile, console, PC, VR, social)
Ma il vero motivo è uno solo: il gaming è la nuova arena dell’attenzione. I gamer passano ore ogni giorno in ambienti digitali immersivi dove il brand può creare esperienze, non semplici impression.
Il ruolo del licensing nel gaming
Il licensing è la colonna portante del business videoludico: personaggi, skin, soundtrack, gadget, action figure, NFT. Ma sempre più spesso è bidirezionale: oggi non solo i brand entrano nei giochi, ma anche i giochi diventano brand fisici. E qui nasce l’opportunità per aziende come Pea: trasformare mondi digitali in esperienze collezionabili reali.
l futuro del brand gaming è immersivo
Il gaming non è una moda: è un linguaggio culturale. Chi lo capisce, costruisce comunità e brand memorabili. Chi lo tratta come un canale pubblicitario, sparisce dal radar. I gamer non vogliono essere venduti, vogliono essere coinvolti.